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Anche il sole tramonta




venerdì 7 novembre 2008

A questa foto di BASTARDIDENRO non ho proprio resistito.....



Pubblicato dal Mister alle ore 15:21

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Ora parla piano e poi ti prego, non dire quel che hai già detto tante volte. Le bugie non invecchiano sulle tue labbra, aiutano tanto ma poi è un’altra solitudine quella che torna, specchiata su di noi. Scordiamoci di tutto, smettiamo di attendere per poi rimpiangere… 
Parla ancora e poi dimmi quel che non mi dirai mai, quel che non mi hai detto ancora. Versami il veleno di quel che hai fatto prima…dopo…..durante….su di noi. Con il tempo hai già giocato hai già scherzato. Ora non rimane che provare a dire la verità. Parola nuova per il tuo dizionario. Sei sempre stata brava a nascondere negli angoli la verità, il tuo gusto di tradire una stagione. Io ho pagato il pegno di volere ancora ammalarmi di te raccontandoti di me. Ma quando ami qualcuno è meglio amarlo davvero e del tutto, o non amarlo affatto . Chissà dove sei riuscita a tener nascosta fino ad ora chi tu sei realmente….. Ti ho cercata, ti sei mostrata, mi hai provato, ho provato una parte di te, ma solo in un paradiso di bugie Non si sa mai come riconoscere la verità, soprattutto quando non la si vuole riconoscere. Provare a cercarla, magari si è nascosta nelle tasche di quei pantaloni che non usiamo da tanto tempo….tra i cassetti…..cercare dietro gli angoli polverosi per trovare soltanto i tuoi pensieri, i tuoi desideri celati e vederli ….morire…..da soli....di vecchiaia…. 

Ora, grazie a Ricki, grazie a questo angelo, trovo la forza per pagare il pegno, di rinunciare a te, non sapendo dividere i miei sentimenti. Non mi posso e non voglio più affidarmi a te, affidarmi alle tue parole…non fidandomi di te.. Sopra il tuo volto, con le lacrime sul mio volto, pago il pegno di rinunciare a noi augurandoti di dividerti e divertirti soltanto nel lontano ricordo di quel noi….


Quando ami non sai mai
quanto vale chi sta insieme a te
se le cose che gli dai
bastano e se no, cos' altro c'e.
Purtroppo tutto questo lo saprai più in là
quando chi lasci saprà andarsene con dignità.
Se è grande nell' addio
non te lo scordi più, spesso ti mancherà...
se invece se ne andrà tra le volgarità,
tu lo rinnegherai
Chi è grande nell' addio,
merita tutto fino all' ultimo
e quella nostalgia che a volte sentirai,
sarà l' eredità
che ti ha lasciato lui.
Non si può sapere mai
se si perde tempo oppure no
la metà dei giorni tuoi,
li avrà meritati o neanche un pò
purtroppo solo all' ultimo tu scoprirai
le cose che vivendo insieme, non si sanno mai
Chi è grande nell' addio
se soffrirà saprà come nasconderlo
magari ti dirà di aver cura di te,
di non buttarti via.
Chi è grande nell' addio
ti lascerà di lui ricordi nobili
e quando lo vedrai andar via
tu capirai che non si cacciano, uomini come lui.
Chi è grande nell' addio
ti insegnerà che a perdere si è sempre in due
chi lascia e chi è lasciato sono in parità
quando chi se ne va
insegna a vivere.

Franco Califano

Ligabue - Il mio Pensiero

Saper mettere un punto e andare a capo è uno dei segreti di ogni storia della vita. Se lo ritardi, la rovini; se l'anticipi, la bruci; e se lasci che sia l'altro a mettere il punto al posto tuo, vuol dire che tu eri già uscito dalla storia.
Gli addii non si annunziano, si compiono e la loro violenza è inevitabile come quando si muore: la violenza del silenzio che seguirà.
Gli addii camuffati da arrivederci li considero le perfidie peggiori. In realtà tagliano proprio le gambe ad ogni possibile ritorno, rassomigliano ai falsi addii delle marionette, quelle addestrate a recitare tutte le sere davanti a un pubblico diverso ma per loro indistinto e sempre uguale, eterni burattini che se ne vanno con nelle orecchie di legno gli applausi dell'ultimo "bis" che si confonderanno con quelli di benvenuto del prossimo paese dove domani sera replicheranno lo spettacolo.
Mettere un punto non è abbassare il sipario e nemmeno cambiare copione. E' semplicemente interrompere la recita e uscire di scena. Non finire la battuta; osare, interromperla con un punto assurdo e scontentare il pubblico, l'impresario e perfino te stesso, perché recitare il tuo ruolo ti piaceva, eccome se ti piaceva, era "come se".... come se quella di Jack fosse davvero la tua vita.

Ma vivere tutto "come se "è un danno. Lo conosco e me lo sono procurato più volte. Ci sono coppie immobili che, per paura dell'abbandono, sono avvinghiate con il filo spinato del "come se", come se… si amassero ancora. Ci sono occasioni perdute sul lavoro per il terrore di trasferirsi in un'altra città o semplicemente di cambiare azienda o mansioni o colleghi, in cui il "come se "è la scusa consolatoria a cui aggrapparsi per non mettersi a rischio. Le sirene della felicità, spesso, infondono più sgomento delle catene di un'esistenza mediocre. Allora facciamo come se il nostro vecchio lavoro fosse ritornato appagante, come se l'invidia del collega fosse una carezza, come se lo stipendio non ci dispiaccia più e ci convinciamo che quella promozione sempre promessa e mai mantenuta, in fondo in fondo, ci lascia più liberi di vivere. Ma non appena è passata la "minaccia" di un'offerta di lavoro migliore, la "iattura" del colpo di fortuna, o quella altrettanto pericolosa di un nuovo amore, allora ricominciamo a lamentarci, di nuovo, come se non fossimo stati solo noi a perdere il treno, e malediciamo chiunque, dalle Ferrovie dello Stato, agli extracomunitari, al nostro stipendio di merda, moglie, suocera e cane del vicino -chissà quello che cazzo gli mette nel pappone per farlo latrare apposta alle tre di notte e rovinarmi l'esistenza-.

No, questa volta no, per favore. Questo fra me e te non deve succedere. Il punto l'hai già messo, da molto tempo.....anche se mascherato da un punto e virgola.......è ed è sempre stato un punto e a capo.

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Ligabue - Bambolina e Barracuda

LASCIATE SEMPRE UN PO' LA PORTA APERTA ALLA VITA.....NON SI SA MAI CHE QUALCUNO VI POSSA ENTRARE E RENDERVI FELICI.....
LASCIATE APERTE LE VIE DEL CUORE.....NON SI DEVE NASCONDERE CIO' CHE SI HA DI PIU' PREZIOSO...L'AMORE CHE ABBIAMO IN NOI STESSI....PER ESSERE DONATO....PER ESSERE RICEVUTO IN DONO....

E' NATA LA C-BOX. LASCIA UNA TRACCIA DEL TUO PASSAGGIO..

Grazie a Moka

Premio Blog Vitaminico A.C.E.

Grazie Cristy

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VIVERE - VASCO ROSSI

Vivere
è passato tanto tempo
Vivere!
è un ricordo senza tempo
Vivere
è un po' come perder tempo
Vivere.....e Sorridere!.......
VIVERE!
è passato tanto tempo
VIVERE!
è un ricordo senza tempo
VIVERE!
è un po' come perder tempo
VIVERE....e Sorridere dei guai
così come non hai fatto mai
e poi pensare che domani sarà sempre meglio
OGGI NON HO TEMPO
OGGI VOGLIO STARE SPENTO!

Vivere!
e sperare di star meglio
Vivere
e non essere mai contento
Vivere
come stare sempre al vento
VIVERE!......COME RIDERE!!!

VIVERE!
anche se sei morto dentro
VIVERE!
e devi essere sempre contento!
VIVERE!
è come un comandamento
VIVERE..... o SOPRAVVIVERE....
senza perdersi d'animo mai
e combattere e lottare contro tutto contro!.....
OGGI NON HO TEMPO
OGGI VOGLIO STARE SPENTO!.....

VIVERE
e sperare di star meglio
VIVERE VIVERE
e non essere mai contento
VIVERE VIVERE
e restare sempre al vento a
VIVERE.....e sorridere dei guai
proprio (così) come non hai fatto mai
e pensare che domani sarà sempre meglio!!!!!

Rompo le scatole a:

  • Miserias del traductor
  • Lorenzo.Bosi
  • Life Is Miao!

Gichin Funakoshi

Gichin Funakoshi
La fotografia di Gichin Funakoshi è appesa alla parete principale di molti dojo europei di karate di differenti scuole. La sua immagine è spesso associata a quella del karate, e si considera talvolta Gichin Funakoshi come il "creatore del karate moderno" sebbene, storicamente, ciò non sia esatto. Si tratta di una confusione tra la modernizzazione del karate, che ha avuto luogo all'inizio del secolo XX, e la sua diffusione. Gichin Funakoshi è stato, di fatto, il primo a diffondere il karate nel centro del Giappone e, in seguito, la sua scuola di karate si è ampiamente diffusa nel mondo intero.

Iposcrisie d"amore

Ti ho chiesto di smettere di urlare…tu ed io davanti ...seduti su quelle sedie bianche…la finestra socchiusa..un pallido sole ti illumina il viso…non vedi come sei ridotta..il trucco sparso su tutto il viso..le tue lacrime sul tavolo azzurro fanno rispecchiare la merda che sei diventata…la tua maglia fa intravedere le tue spalle sulle quali si poggiano i tuoi capelli….singhiozzi….io giro non riesco a star fermo…tu ti sei tirata indietro cosa dovrei fare…starti accanto..proteggerti e consolarti..come facevo ogni sera quando volevi far esultare il tuo corpo..quando ti sei sentita fragile e hai sempre ripiegato su di me….sapevo che sarebbe successo tutto questo…..fuori fa freddo il fumo della mia sigaretta squarcia il nostro sguardo..sei li accovacciata sulla sedia..come se ti stessi proteggendo..ma forse sono io quello che avrebbe bisogno di un riparo…stai zitta almeno..non guardarmi..non cercare comprensione..non ho pietà non serve averne….E poi? Sei dannata sappilo..e hai dannato anche me con la tua bellezza…non so che fare…siamo qui..vattene ti prego bevi l’ultimo sorso di quella cioccolata, del mio amore se ti può servire…ho solo voglia di sentire il rumore dei tuoi tacchi in lontananza...
non ti ho mai chiesto questo..sono stanco di far illudere il mio cuore, non voglio più svegliarmi al mattino e trovarti accanto a me e la tazza di caffè in mano e sentire la parola “amore”…Ti prego vattene..ho bisogno di scordarti, voglio che quella sedia rimanga vuota..voglio chiudere gl’occhi e non rivedere mai più il tuo volto ingannevole…ti ho amato ne sono certo,ero felice..ma non posso nutrirmi con le briciole che ogni tanto mi lasci dalla tua vita..ho bisogno di sfamarmi..ho fame di te forse..ma non importa ora davvero…non sarei mai stato sazio con te…..devi capire tutto questo..almeno questo devi capirlo…non puoi restare una stupida bambina in eterno..devi crescere cristo…se non vuoi farlo per me..fallo per te almeno ti servirà non so quanti altri cretini troverai come me nella tua vita…non so se sarai sempre così fortunata..

Ti osservo,è l’ultima volta che vedo il tuo corpo,che sento le tue parole e il tuo odore vicino al mio, è dura per me pensa quanto sono scemo,perdo una bestia dannata e sono dispiaciuto,se solo tu sapessi come sta stringendo il mio cuore,se sapessi quanto odio perderti per la tua ingenuità per il tuo pressappochismo ma sarebbe ancora più sbagliato fingere che per me vada tutto bene..ti ho chiesto mille volte i perchè e non mi hai mai dato risposta…per paura come dici tu..ma quale cazzo di paura..se hai paura di vivere…toglitela questa vita..sei inutile anche per te stessa..non sei mai stata capace di prendere una decisione..di essere sincera, neppure con te stessa...ora chiudo la finestra…ti prendo il cappotto…esci..vieni con me, muoviti…sali in macchina….e sparisci da me..

NEGRITA - SEX

Fare sesso nascosti in un cesso
fumarsi una Marlboro dopo l'amplesso
oppure farlo in macchina di fianco alla strada
buscarsi un raffreddore male che vada
sentirsi un po' animali, un po' primitivi
sentire che respiri, sentire che vivi
E convincere i tuoi ad andare in vacanza
spedirli un giorno al mare e farlo in ogni stanza
provare le ricette, collaudare la cucina
usare la Nutella, usare la farina
guardare il suo corpo, scoprirne la forma
sentire dei passi... è qualcuno che torna...
Fare sesso, succhiarne la polpa
e via la vergogna e i sensi di colpa
sdraiarsi sulla sabbia, rotolarsi nel fango
carezzarle le gambe, improvvisarsi in un tango
annusarle la pelle, scoprirne l’odore
passare dal sesso a fare l’amore....

E... altro che l’America...
altro che la musica...
Quando sei selvatica...
altro che l’America !
E vivere una notte lunga una vita
avere il suo profumo ancora tra le dita
svegliarsi affamati e rifarlo per ore
passare dal sesso a fare l’amore....

E... altro che l’America...
altro che la musica...
Quando sei selvatica...
altro che l’America !
che l’America !
Quando sei selvatica...
altro che l’America !



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«Un tempo la gente era convinta che quando qualcuno moriva, un corvo portava la sua anima nella terra dei morti; a volte però, accadevano cose talmente orribili, tristi e dolorose che l’anima non poteva riposare. Così a volte, ma solo a volte, il corvo riportava indietro l’anima perché rimettesse le cose a posto.» Il corvo