venerdì 7 novembre 2008

La particolarità dei rapporti...

...se non lo prendi con lo spirito giusto. I rapporti di amicizia, d'affetto in generale, possono essere una trappola infernale...da prendere.....da dare......

Io, per esempio, Amo delle persone, vicine e lontane a me. Nonostante le ami, non mi spoglio più però del tutto della mia corazza/armatura/faccia di culo o come volete chiamarla, e mai mi propongo nudo e indifeso con tutto me stesso sulle mani a mo' di offerta propiziatoria. Ho ri-cominciato ad indossare questa maschera come difesa. Non mi mostro più completamente. Lascio una parte di me solo a me stesso. Non permetto più a nessuno di entrare nel mio vero mondo, il mio vero mondo che solo questo blog ha la possibilità di conoscere. E, appunto, di questo blog quasi nessuno ne è a conoscenza. Lascio che gli altri vedano di me solo ciò che io voglio che vedano. E forse è questo il motivo per il quale scappo, di sera in sera, da un letto ad un altro. Appena mi sento leggermente coinvolto scappo, fuggo a fare colazione da solo. (Rileggendola, questa parte mi sa un pò triste. Posso trasmettere l'idea di essere una persona sola. Nulla di questo. N.D.P.)
Ma amore incondizionato non significa che coloro (le persone) che mi sono saltate sul cuore spiaccicandomelo, o mi hanno detto/fatto cose spiacevoli, io le abbia accettate e dimenticate....anzi. Però non è semplice mandare a c****e una persona vicina a te, le vuoi bene, ami quella sua cosa chiamata anima, e che a prescindere dalle incarnazioni è comunque, nell'imperfezione, perfetta. Certo, alcune che vadano affanculo, perchè non si può rispondere all'amore con l'odio e con la cattiveria. Anche se, secondo me, l'opposto dell'amore non è l'odio, ma l'indifferenza.

Diciamo che due volte su dieci mi va bene, dribblo, accetto e non mi lamento.
Diciamo che sette, di quelle dieci volte sbotto....e non è un bel vedere nè sentire.
Ma quella decima volta che va male, la tranvata o come volete chiamarla, è inevitabile...ma se è lei a farmela sotto i piedi non è proprio facile mandare tutto a cagare.....si cerca sempre di fare indigestione di quelle famose chicche....(chicche riferite al ciò che ho scritto in un post. Non altro...).
E impari sempre più quanto sia rara la vera amicizia. E sei felice di avere nella tua vita molti conoscenti, pochi amici molto ma molto speciali.

L'insicurezza, forse, o il fatto che quando vogliamo bene a qualcuno siamo incapaci di dire: mi piace parlare con te, ho bisogno di te, mi manchi. Perchè non fa figo essere dipendenti affettivamente da qualcuno...io per primo sono un grande stronzo che ora si rifiuta di portare avanti rapporti in cui ci sia anche una minima dipendenza emotiva. Ma anche perchè sarebbe troppo bello sapere che sei importante per qualcuno, e che se vai sotto una macchina hai qualcuno che ti accende una candela con dolore autentico, non tipo "ah sì, lo conoscevo, ci ho trombato una volta o due, che disgrazia". Famiglia a parte, ovvio.

Io riesco a dire certe cose a certe persone, ad altre no. Perchè? Non lo so. E quindi le tratto come estranee, perchè estranee sono, a ben guardare.
Allora cosa faccio? Mi incazzo con la persona a cui voglio bene dandole della stronza/o, egoista egocentrica/o, superficiale, indifferente e paraculo/a (quest'ultimo appellativo nel caso si difenda dicendo appunto che mi vuole bene e che non vorrebbe mai farmi del male)? No.
La cancello, nell'idea che, se veramente mi vuole bene, deve conoscermi e comportarsi meglio di altri, e sapere come sono fatto, come funziono eccetera.....eccetera. E quindi, se mi ferisce o non mi dà la necessaria considerazione, non mi vuole bene, non mi merita. Punto.

Mi incazzo invece con me stesso perchè non sono capace di prendere il telefono e dire alle persone che non possono cercarmi solo quando hanno tempo o hanno voglia. Quello lo fanno già le centinaia di persone che conosco.
Dalle persone che ho scelto come elette, mi aspetto di più. Voglio di più. Pretendo di più. Perchè io posso dare di più rispetto agli altri rapporti che ho. Io dò tanto, ma pretendo tanto. Non mi accontento più, non accetto più.
Altrimenti, che tornino nel limbo delle conoscenze casuali, dei contatti occasionali.

Io ho dalla mia una grande forza: so stare da solo, so aspettare solo anche per anni, mi so concentrare e rimanere focalizzato su ciò che voglio -o non voglio. Su me stesso.

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