martedì 23 settembre 2008

Tra l'attesa e la resa....


Sono attento tra un passo e l’altro…cammino lento verso le porte della pienezza. Accelerando sempre più spesso.
Nella distanza dei miei passi ci sono flessioni della mente, i miei quaderni d’appunti che inchiodano le emozioni in alta marea!…parole che sbriciolano la nebbia fitta di confusione che fa muffa qui dentro. Una nube di ricordi spinosi che a volte mi ingoiano ancora giù…e mi fanno girare in tondo su di un carillon. Sono in attesa e non vedo l’ora di scavalcare quella porta che mi introdurrà in un tempo non più infetto.
Lì mi aspetta il gusto tondo di un vino rosso d’annata buona, incollato alla sedia del presente,quello di un amore puro da bere e assaporare piano in tutti gli spigoli del mio corpo e respirato fino in fondo dal centro della mia anima in tutta la sua intensità. E’ un’amore tutto per me…che annienterà la mia parte d’intolleranza per invadere le narici del cuore di infinita mansuetudine e accoglienza….
Si, sarà come svegliarsi su un cuscino di leggerezza, in braccio ad un sorriso assolato.
Quanta distanza ancora..tra l’attesa e la resa…la rinascita....

Faccio scorrere i cassetti del mio presente contengono tutta la mia fretta di attraversare, oltrepassare questi tunnel.…tunnel del passato, mi sembra proprio di non riuscirla più a contenere e mi centrifuga lo stomaco…Gli occhi hanno già la presa sull’accelleratore, si spingono oltre lo sguardo di una diapositiva antica ma che trasuda ancora sangue…di note irrequiete che trasportano echi di dolore…sto aspettando di saper correre su marciapiedi senza buche, di attraversare strade senza inciampare restando a terra...di vedere cadere pioggia e acquazzoni senza usare ombrello. La distanza si sta accorciando, caro passato mio…e tu non avrai più ancora così tanto potere su di me, io ci sono dentro a quel flusso di pensieri che mi sta portando da te....sto arrivando al centro di tutto il dolore di cui tu hai impregnato troppi momenti addietro…quei minuti hanno ancora i miei occhi bagnati che voglio riprendermi e recidere ogni legame con te per sempre! Ti porterò fiori di seta e rose ricche di spine in cambio mi riprenderò la mia eredità dei momenti allargati e carichi di gioia della mia spensieratezza che hai polverizzato in tutti questi anni lasciandomi solo le foto di quei momenti in cui mi sento ancora duellare con l’inquietudine! I nodi si slegano, sai? ....allo specchio! tutto è più nitido…lì non hai dove scappare lontano. E’ li che attingo la mia forza, è li che la mia coscienza s' "illumina d’immenso" e riflette luce riempendo tutta la mia forma, fino a scoppiare....proprio come quando nasce una nuova stella....una nuova era....una nuova alba...

Sta rinascendo rivestito di nuovo il valore di me stesso, sarà il "centro di gravità" della mia felicità, finalmente la riconoscerò, la ritroverò, la toccherò, la berrò in un tuffo del mio respiro!

La linea d’ombra, la nebbia che io vedo a me davanti per la prima volta nella vita mia mi trovo a saper quello che lascio e a non saper immaginar quello che trovoMi offrono un incarico di responsabilità portare questa nave verso una rotta che nessuno conosce...è la mia età a mezz’aria in questa condizione di stabilità precaria ipnotizzato dalle pale di un ventilatore sul soffitto mi giro e mi rigiro sul mio letto, mi muovo col passo pesante in questa stanza umida di un porto che non ricordo il nome... il fondo del caffè confonde il dove e il come e per la prima volta so cos’è la nostalgia, la commozione...nel mio bagaglio panni sporchi di navigazione, per ogni strappo un porto, per ogni porto in testa una canzone....è dolce stare in mare quando son gli altri a far la direzione senza preoccupazione, soltanto fare ciò che c’è da fare e cullati dall’onda notturna. Sognare la mamma… il mare....
Mi offrono un incarico di responsabilità mi hanno detto che una nave c’ha bisogno di un comandante. Mi hanno anche detto che la paga è interessante e che il carico è segreto. E' importante il pensiero della responsabilità, si è fatto grosso...è come dover saltare al di là di un fosso che mi divide dai tempi spensierati di un passato che è passato...saltare verso il tempo indefinito dell’essere adulto...di fronte
a me la nebbia mi nasconde la risposta alla mia paura: cosa sarò, dove mi condurrà la mia natura? La faccia di mio padre prende forma sullo specchio, io giovane, lui vecchio e le sue parole che rimbombano dentro al mio orecchio "la vita non è facile ci vuole sacrificio, un giorno te ne accorgerai e mi dirai se ho ragione".... Arriva il giorno in cui bisogna prendere una decisione e adesso è questo, un giorno di monsone col vento che non ha una direzione. Guardando il cielo mi sento un senso di oppressione ma è la mia età dove si sa come si era e non si sa dove si va nonostante gli impegni, il lavoro.... cosa ci sarà, che responsabilità si hanno nei confronti degli esseri umani che ti vivono accanto e attraverso questo vetro vedo il mondo come una scacchiera dove ogni mossa che io faccio può cambiare la partita intera ma non ho paura di essere mangiato...ho molto appetito, ho voglia di mangiare….non so cos’è il coraggio. ma sicuramente non è il prendere e mollare tutto...non è scegliere la fuga ma affrontare questa realtà che poi non è per nulla cosi difficile da interpretare....ma bella da esplorare, provare a immaginare cosa sarò e come sarò quando avrò attraversato il mare, portato questo carico importante a destinazione....dove sarò al riparo dal prossimo monsone....


Mister

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