giovedì 25 dicembre 2008

sabato 6 dicembre 2008

L'equilibrio

Lei era li, sospesa... cercava disperatamente di non abbassare lo sguardo per evitare di essere attirata dallo strapiombo che si trovava proprio sotto i suoi piedi. Si sforzava di tenere la vista alta e fissare sempre un punto preciso... così le avevano insegnato quando nella sua infanzia faticava a mantenere l'asse eretto durante le pirouette nelle ore di danza classica.
Lentamente, costretta ad un movimento quasi impercettibile, cercava di mettere un passo davanti all'altro. Con il piede sentiva la corda ruvida e consumata, sicuramente molto vecchia, non poteva farvi affidamento questo le era stato chiaro fin dall'inizio, ma avevea creduto molto, forse troppo, in se stessa e si era così lanciata in questa avventura incredibilmente pericolosa.
Continuava ad obbligarsi in movimenti silenziosi, ma dentro di se avrebbe voluto correre veloce, così veloce come forse non aveva mai fatto in vita sua e si accorse che era tutta la vita che non faceva altro che correre... da una situazione all'altra, da un'evasione ad una conquista lavorativa, da un amore sincero ad un passatempo noioso. Quello era il momento in cui poteva dimostrare di essere leggera, morbida e fluttuante, di saper pensare prima di effettuare qualunque azione, in quel momento era fondamentale ogni minima scelta, persino un muscolo tirato di troppo l'avrebbe fatta precipitare nell'infinito e morire all'istante. Sentiva le gocce di sudore scendere dalla fronte, non poteva assolutamente asciugarsi, gli occhi iniziavano a bruciare, ma non poteva chiuderli nemmeno per un istante, il rischio di perdere il suo punto fisso era troppo alto. Il sole stava tramontando, se fosse stata in un'altra situazione si sarebbe goduta lo spettacolo stupendo che il cielo le stava regalando, ma ora il sole era solo un nemico che le rendeva le cose ancora più difficili, togliendole la luce.
Improvvisamente vide un grande uccello attraversare il suo punto fermo... aleggiava maestoso e sicuro di se come se stesse seguendo un rotta predefinita, si sforzò, ma il suo sguardo perse e si lasciò conquistare dal volo del falco... e volò via con lui.

giovedì 4 dicembre 2008

Il Piccolo Principe - Antoine de Saint-Exupéry

“Tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano”
Il fascino di questo racconto è nella sua disarmante semplicità. Ci insegna tante cose che abbiamo dimenticato crescendo. Perciò non può essere considerato solo un libro per bambini; ha molto da dire anche ai grandi. L’autore, in maniera originale e magica, descrive il mondo degli adulti attraverso gli occhi innocenti di un bambino evidenziandone i comportamenti irragionevoli e troppo razionali e talvolta inutili. Il piccolo principe vive su un pianeta talmente piccolo che può ammirare gli adorati tramonti ogni volta che vuole semplicemente spostando la sedia. Sua unica compagnia una rosa il cui seme è arrivato lì chissà da dove. A dire la verità si tratta di una rosa un po’ capricciosa e ingrata che esaspera talmente il piccolo principe da farlo scappar via, approfittando della migrazione di alcune rondini. Il suo è un viaggio lungo e tortuoso durante il quale incontra personaggi bizzarri che gli mostrano un mondo fino a quel momento sconosciuto. C’è chi conta e riconta le stelle sostenendo di possederle come un capitale; chi si crede di regnare sull’universo intero quando non c’è nessuno a sapere della sua esistenza; chi è ligio al suo dovere al limite del paradosso; chi è vanitoso e vive nell’attesa di qualcuno che lo ammiri. Ogni personaggio rispecchia un aspetto diverso della vita degli adulti. Giunge infine sulla Terra che è il più grande tra i pianeti visitati e di gran lunga il più interessante. Incontra una volpe che, nonostante sia diffidente con gli uomini, di fronte all’ingenuità del protagonista, vorrebbe farsi “addomesticare” per essere l’unica al mondo e non uguale a centomila.. Addomesticare è una cosa dimenticata da molto tempo ormai e vuol dire “creare legami”. Queste alcune delle parole della volpe:

“Non si conoscono che le cose che si addomesticano. Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici”

Incontra un giardino fiorito di rose che inizialmente lo rende infelice e lo fa piangere.
Il suo fiore gli aveva raccontato che era il solo della sua specie in tutto l’universo. Ed ecco che ce n’erano cinquemila, tutte simili, in un solo giardino.
Ma poi ne comprende l’unicità grazie agli insegnamenti della volpe stessa:

“Voi siete belle, ma siete vuote. Non si può morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi, perché è lei che ho annaffiata. Perché è lei che ho messo sotto la campana di vetro. Perché è lei che ho riparata col paravento. Perché su di lei ho ucciso i bruchi (salvo i due o tre per le farfalle). Perché è lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perché è la mia rosa.”

A volte dobbiamo allontanarci da chi amiamo per capirne l’importanza e il valore; e a volte abbiamo bisogno di un amico che ci insegni e che ci guidi in situazione difficili da comprendere.
Infine incontra chi narra questa storia, l’aviatore dispersosi nel Sahara, che, impegnato nella riparazione del suo aereo, non si accorge immediatamente di quanto prezioso sia quel bimbo strano.
Ma presto tra di loro nasce una stretta amicizia che li arricchirà solo come le vere amicizie sanno fare e che li terrà sempre vicini nonostante le distanze geografiche.

Questo è un libro, una favola, una poesia che insegna tanto ……. Quindi non l’ho voluto tenere solo per me sulla mia libreria, ma l’ho regalato. L’ho, le ho regalato un "Piccolo Principe tutto speciale....l'ho regalato a chi mi ha addomesticato.....

Buona lettura …..












“Non si vede bene che con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”

lunedì 1 dicembre 2008


Lasciati dire che 
Ora non so 
Cosa mi serva 
Questa notte 
Per capire sai 
Lasciati dire che 
Ora è notte ormai 
Busso forte le mie lacrime 
Gridano per me (cercano te)

Dammi un attimo senza paura 
Dammi un attimo senza ragione 
Dammi un attimo 
Ma fallo per noi. 

Ora lo so che cosa sei per me (l'ho sempre sapute e...)

Un diamante che brilla sempre (su di noi)
Quanta vita sei per me 
Ora lo so che cosa sei per me (non ho mai smesso di saperlo)
Una fiaba che vuole vivere 
Voglio crederci con te. 

No non fermarti 
Ora come sai 
Sfiora il mio viso (cerca te..)
Dolcemente (come solo tu sai fare)
Non pensare che 
Puoi cancellarmi
(impossibile)

O puoi cambiarmi

(l'hai gia fatto trasmformando con il tuo amore il principino in un piccolo-grande-uomo che nulla ti farebbe mancare)
In fondo siamo due parole 
Di una storia che 
Chiede un attimo senza paura (nostro)
Chiede un attimo senza ragione (l'amore non ha ragioni)
Chiede un attimo 
Lo chiede per noi. 

Ora lo so che cosa sei per me (la mia felicità)
Un diamante che brilla sempre 
Quanta vita sei per me 
Ora lo so che cosa sei per me 
Una fiaba che vuole vivere 
Voglio crederci con te. 

Ovunque andrai 
Ovunque sarai 
Se mi cercherai 
Io ci sarò 
Questa notte 
Fammi entrare 
Dammi un'opportunità. 
Ora lo so che cosa sei per me. 
Ora lo so che cosa sei per me. 

Quanto amore sai 
Solo amore sei 
Voglio crederci con te.

Devi crederci con me.